I dati diffusi sono
incontrovertibili: dal 2002
al
2007, i
banchi degli ambulanti in Italia sono aumentati di 35.936
unità, 17.795 dei quali nelle Regioni del Sud.
Pur ridimensionato
rispetto alla forza numerica che il settore aveva negli anni '80, nel
2007 l’Osservatorio
Nazionale del Commercio registrava l’attività di
162.938 punti vendita, di cui 103.037 ambulanti su posto fisso e 59.901
su posteggio mobile o in forma itinerante. In termini territoriali
l’incremento vede il Mezzogiorno al primo posto, al Sud il commercio
ambulante rappresenta un’opportunità occupazionale in un contesto di
forte precarietà del lavoro.
Circa la metà dell’incremento
totale, ha interessato le Regioni Meridionali: la Campania ( + 5.661
unità ), la Sicilia ( + 4.545 ), la Puglia ( + 2.720 ).
Crescite
considerevoli si sono registrate nel Lazio ( + 3.641 ) e, spostandosi
verso il Nord, in Lombardia ( +3.523 ), Piemonte ( +2.569 ) e Veneto (
+ 2.152 ).
In Liguria s’è passati
da 3.576 a 4.382 , con una
crescita
di 806
unità. Analizzando il dato complessivo, il commercio ambulante è
in pratica distribuito per il 46% al Sud e nelle Isole, per il 36% al
Nord e per il 18% al Centro.
A Genova ci sono 38 mercati ogni
settimana (andrebbero aggiunti ancora 3 mercati
sperimentali di cui
solo uno ancora attivo - dietro alla Chiesa di Voltri - che però sono
destinati ad essere soppressi). I banchi a posto fisso (dato ottobre
2008) sono 3.070
ed i
sorteggianti che spaziano nel territorio raggiungono il numero di 3.754 unità, per lo
meno quelli iscritti in graduatoria. A questi vanno aggiunti coloro che
frequentano le nostre piazze in modo non continuativo, ma sono
difficilmente quantificabili.
Considerando che molti operatori si
ripetono nelle varie piazze, dovremmo essere un numero variabile tra le
4.000 e le 4.500 unità.